Una patata modificata
geneticamente e ricca di proteine ( battezzata appunto
protata ) potrebbe aiutare a combattere la malnutrizione che
ancora affligge buona parte della popolazione dell'India.
La protata è stata messa a punto presso la Jawaharlal Nehru
University di Nuova Delhi: alle normali patate è stato
aggiunto un gene chiamato AmA1, proveniente dall'amaranto, un
albero sudamericano; grazie a questo gene, la protata produce
circa il 30 % in più di proteine e, in particolare, grandi
quantità degli aminoacidi essenziali lisina e metionina ( una
mancanza di lisina è estremamente dannosa per i bambini e può
influenzare lo sviluppo del cervello ).
Al momento la patata viene sottoposta agli ultime verifiche e
presto verrà richiesta l'approvazione ufficiale per l'inizio
della produzione.
Ma la cosa veramente interessante ( tratta da Focus ), e che
i semi saranno open source, non ci saranno cioè da pagare
salatissime Royalty alle multinazionali.
Govindarajan Padmanaban, parte del gruppo ideatore della
protata, si augura ora che i gruppi ambientalisti occidentali
non la critichino, come fecero con il golden rice, sviluppato
dall'AstraZeneca per produrre più vitamina A.
"Le necessità dei paesi in via di sviluppo - dice Padmanaban
- sono molto diverse da quelle dei paesi ricchi; penso che
sarebbe moralmente indifendibile opporsi alla protata; in
particolare, in un Paese in cui la maggior parte della
popolazione è vegetariana, la protata offre l'indubbio
vantaggio di rappresentare una fonte di proteine economica,
al contrario dei legumi, che sono scarsi e costosi".
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