Gli occhi del mondo in questo momento sono puntati, e a ragione, sull’Egitto. La comunità internazionale infatti osserva con apprensione la situazione del Paese dopo gli scontri e le manifestazioni dei giorni scorsi, in attesa che tutto ritorni al più presto alla normalità. Basti pensare che per cinque lunghi giorni, per evitare la diffusione di immagini e notizie sui disordini, il governo egiziano ha ordinato ai provider di bloccare nel Paese qualsiasi tipo di connessione Internet, attivando così un blackout che ha completamente isolato dal resto del mondo utenti, aziende, banche, uffici, scuole e ambasciate.
Una manovra senza precedenti che è consistita praticamente nell’annullare simultaneamente circa 3.500 percorsi definiti agendo a livello dei DNS e ricorrendo al protocollo BGP (Border Gateway Protocol) in modo da impedire l’instradamento dei pacchetti verso i sistemi informatici situati fisicamente in Egitto. Ma non finisce qui: dal Cairo è partita la richiesta di blocco anche per la telefonia mobile, sospendendo il funzionamento di ponti e ripetitori in alcune aree del Paese. Insomma, una censura a 360 gradi che ha praticamente tolto la spina a quanti avrebbero potuto utilizzare Facebook, Twitter, blog o altri canali di comunicazione per documentare gli scontri antigovernativi che stavano avvenendo a Il Cairo.
Ma il popolo della Rete si è dato subito da fare per trovare una soluzione. Google e Twitter, ad esempio, si sono alleati per offrire un servizio speak-to-tweet, che consente di “twittare” utilizzando una connessione voce. In pratica basta lasciare un messaggio su tre numeri internazionali messi a disposizione (+16504194196, +390662207294 e +97316199855) che viene poi trasformato in un tweet adottando l’hashtag #egypt. Gli utenti possono anche ascoltare i messaggi digitando i numeri telefonici oppure navigando su http://twitter.com/speak2tweet.
Ma c'è di più. Il French Data Network ha messo a disposizione degli egiziani una linea telefonica (il numero dedicato è +33172890150 con login: toto, password: toto) per connettersi ad Internet utilizzando uno dei vecchi modem analogici a 56K. Per non parlare poi di YouTube il quale ha deciso di raccogliere sul canale di notizie e politica CitizenTube (vedi foto in alto) tutti i filmati che raccontano delle proteste in Egitto in modo da far conoscere al mondo quanto sta accadendo in questi giorni a Il Cairo, Alessandria, Suez e in altre città del Paese.
Nelle ultime ore, forse per concessione del Governo sotto la pressione della comunità Internazionale, la connessione Internet sembra stia lentamente tornando alla normalità e con essa i servizi di telefonia mobile. Difficile dire a questo punto quanto durerà. Sul territorio egiziano sono disponibili comunque numerose Webcam che consentono di seguire in diretta quanto avviene nel Paese.
Vi segnaliamo di seguito le Webcam delle località egiziane più importanti:
