Facebook è salito ancora una volta agli onori della cronaca per l’annosa questione della tutela della privacy. Questa volta a scagliarsi contro il social network è Thilo Weichert, il garante per i dati personali dello Schlewsig-Holstein, uno dei 16 lander della Germania, che ha vietato l’utilizzo del famoso tasto “I Like” (Mi Piace) ad istituzioni ed aziende, intimando pertanto di rimuovere il pulsante dai siti locali che lo hanno implementato. In caso di mancata ottemperanza al provvedimento entro il primo settembre, gli amministratori rischiano una multa da 50.000 dollari. Secondo il garante, il pulsante “I Like” consente di monitorare l’utente che lo usa per un periodo di 2 anni. Inoltre a ciò si aggiunge che l’utente non è informato di questo monitoraggio e per di più chi utilizza l’opzione “I Like” è costretto ad identificarsi. Infine non è chiaro cosa avvenga all’enorme massa di dati raccolti. La decisione di vietare l’uso del pulsante “I Like” ha però creato malumore tra gli amministratori dei siti locali che in questo modo non possono più utilizzare questo strumento per promuovere i propri contenuti.
|