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DDL Butti: nuova censura della Rete?



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Pubblicato da Redazione il 28/02/2012 alle 16:53

 

 

Nelle ultime ore sul Web ha suscitato molte polemiche un disegno di legge presentato dal senatore del PDL Alessio Butti che, qualora venisse approvato, potrebbe porre dei nuovi paletti alla libertà d’informazione sul Web.

Il decreto, in pratica, interviene sul diritto d’autore e stabilisce che chiunque voglia pubblicare estratti di articoli provenienti da altre riviste e giornali non possa farlo senza un preventivo accordo con le associazioni degli editori.

Il decreto aggiungere un comma (numero 2bis) all’art. 65 della legge sul diritto d’autore (22 aprile 1941, n.633).

Ecco il passo incriminato:

«Al di fuori dei casi di cui al comma 1, l’utilizzo o la riproduzione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, di articoli di attualità pubblicati nelle riviste o nei giornali, allo scopo di trarne profitto, sono autorizzati esclusivamente sulla base di accordi stipulati tra i soggetti che intendano utilizzare i suddetti articoli, ovvero tra le proprie associazioni di rappresentanza, e le associazioni maggiormente rappresentative degli editori delle opere da cui gli articoli medesimi sono tratti. Con i medesimi accordi sono stabilite la misura e le modalità di riscossione da parte dell’editore del compenso dovuto».

Da più parti si sta lanciando l’allarme censura: il decreto, si legge in molti siti e blog, è un nuovo tentativo di mettere il bavaglio alla Rete.

I dubbi sono tanti, in particolare su cosa si intenda per “utilizzo” delle informazioni. Il timore diffuso è che qualora il decreto venga approvato, non si potrà più citare liberamente un articolo sul proprio blog, sito o pagina Web. Inoltre si ha la sensazione che, senza previa autorizzazione, paradossalmente potrebbe non essere consentito discutere, commentare o anche solo linkare un articolo in Rete. La norma, infine, potrebbe limitare pure i servizi dei motori di ricerca che indicizzano i link delle notizie pubblicate.

Voi cosa ne pensate? Postate pure la vostra opinione come commento alla news.




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Commenti:
pdavide
Onestamente non vedo dove sia l'attacco alla libertà d'informazione.. è chiaramente specificato "l'utilizzo..... allo scopo di TRARNE PROFITTO..."
La condivisione di scritti allo scopo di discussione o diffusione non mi pare che generi profitto.. Qui non si parla di censura, ma di limitare il "furto" di proprietà intellettuali di altri per proprio interesse..
tony pedi
pDavide ... sei ingenuo

" trarne profitto " non significa "lucro" ( economico ) ma anche semplice 'profitto' di maggiore visibilità, profitto di reputazione , o altro , insomma si può considerare 'profitto' una più ampia varietà di situazioni , non solo il mero profitto economico

ed è per questo che è molto pericolosa questa postilla che vogliono aggiungere
LoryOne
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Una volta ottenuto l'indirizzo della pagina, cliccando su quel link col proprio browser, sarà la pagina a non dover riportare contenuti protetti che non siano stati preventivamente concordati con i soggetti ai quali quei contenuti fanno riferimento. Tu pensa a siti che consentono di scaricare una rivista o un quotidiano in formato pdf gratuitamente (o dietro donazione), senza che lo stesso sia presente sul sito che appartiene alla testata giornalistica cartacea.

Es1: Io scarico da www[.]sito[.]it il giornale "La Stampa" in formato pdf.
In questo caso, il webmaster di www[.]sito[.]it può consentire di scaricare la rivista in formato pdf solo se stipula legale accordo con la testata giornalistica che, sicuramente, si tradurrà in un accordo economico sia per la pubblicazione del contenuto, sia sull'incameramento di una percentuale sui download.

Es2: Io trovo la stessa notizia su un sito (può essere anche un blog o un forum di discussione) che non fa parte di una testata giornalistica. In questo caso, il webmaster di quel sito deve avere stipulato con la testata un accordo nei termini specificati all'Es1. Diversamente, se pubblica solo il link della notizia che punta alla testata giornalistica, l'accordo non è necessario (motore di ricerca).

Cio che si evince è che tra tutti i soggetti interessati a rendere disponibile la notizia sul web, sarà garantito un ritorno economico che verrà versato da chi ha interesse a fare uso di quella notizia, praticamente noi utenti...D'altronde non vai in edicola a comprarti il giornale o la rivista, qualunque essa sia ? Pensi davvero di pagare solo l'abbonamento ad Internet per guardare poche notizie (che invece trovi in maniera esaustiva sul giornale cartaceo) in rete e gratuitamente ?

Dietro a tutte queste innovazioni legali, si cela il profitto...ma di chi ?
La risposta è: DEI SOLITI NOTI.

ps: mi sono Montizzato anch'io.
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