Nelle ultime ore sul Web ha suscitato molte polemiche un disegno di legge presentato dal senatore del PDL Alessio Butti che, qualora venisse approvato, potrebbe porre dei nuovi paletti alla libertà d’informazione sul Web. Il decreto, in pratica, interviene sul diritto d’autore e stabilisce che chiunque voglia pubblicare estratti di articoli provenienti da altre riviste e giornali non possa farlo senza un preventivo accordo con le associazioni degli editori. Il decreto aggiungere un comma (numero 2bis) all’art. 65 della legge sul diritto d’autore (22 aprile 1941, n.633). Ecco il passo incriminato: «Al di fuori dei casi di cui al comma 1, l’utilizzo o la riproduzione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, di articoli di attualità pubblicati nelle riviste o nei giornali, allo scopo di trarne profitto, sono autorizzati esclusivamente sulla base di accordi stipulati tra i soggetti che intendano utilizzare i suddetti articoli, ovvero tra le proprie associazioni di rappresentanza, e le associazioni maggiormente rappresentative degli editori delle opere da cui gli articoli medesimi sono tratti. Con i medesimi accordi sono stabilite la misura e le modalità di riscossione da parte dell’editore del compenso dovuto». Da più parti si sta lanciando l’allarme censura: il decreto, si legge in molti siti e blog, è un nuovo tentativo di mettere il bavaglio alla Rete. I dubbi sono tanti, in particolare su cosa si intenda per “utilizzo” delle informazioni. Il timore diffuso è che qualora il decreto venga approvato, non si potrà più citare liberamente un articolo sul proprio blog, sito o pagina Web. Inoltre si ha la sensazione che, senza previa autorizzazione, paradossalmente potrebbe non essere consentito discutere, commentare o anche solo linkare un articolo in Rete. La norma, infine, potrebbe limitare pure i servizi dei motori di ricerca che indicizzano i link delle notizie pubblicate. Voi cosa ne pensate? Postate pure la vostra opinione come commento alla news.
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