Uno studio indipendente condotto dall’Authority britannica per le tlc (Ofcom) ha confermato che i prezzi delle chiamate da rete fissa in Italia sono molto più cari che in Gran Bretagna, Germania, Francia e Stati Uniti. E’ emerso che la spesa mensile media in Italia è di 26,85 sterline (37,27 euro), contro 22,54 sterline della Gran Bretagna (31,2 euro), 23,2 sterline della Germania (31,9 euro), 23,3 degli Stati Uniti (32 euro) e 25,1 sterline della Francia (34,7 euro). Riguardo invece la telefonia mobile, l’Italia è prima per penetrazione – il numero delle connessioni supera il numero di abitanti – seguita da Gran Bretagna e Svezia. “I prezzi bassi praticati in Italia – sottolinea l’Ofcom – sono almeno in parte conseguenza del fatto che gli operatori si sono concentrati sul mercato delle carte prepagate, che rappresentano circa il 90% delle connessioni mobili, e sul fatto che ancora persista sulla bolletta l’aggravio della tassa di concessione governativa”. Il contrario di quanto avviene, ad esempio, in Francia, dove gli operatori hanno puntato di più sul post-pay, che rappresenta la formula scelta dal 60% degli utenti mobili.L’Italia vanta anche i prezzi al minuto più bassi, ma – spiega ancora Ofcom – ciò è dovuto al fatto che molti operatori fanno pagare lo scatto alla risposta. Più economiche le tariffe praticate negli Stati Uniti, dove si spende in media 42,3 euro e in Francia (41 euro). Gli Usa, spiega però l’Ofcom, sono l’unico dei Paesi presi in esame in cui i consumatori pagano per ricevere alcune chiamate. Le cose vanno invece peggio che negli altri Paesi per quanto riguarda le tariffe della banda larga: se si escludono i costi per l’installazione e l’hardware che sono i più bassi in assoluto (circa 20 centesimi), il costo del servizio ‘nudo’ è il più alto. Gli italiani pagano infatti in media 33 euro al mese, contro i 30,80 euro della Germania, i 29,70 euro della Francia e i 22 euro della Gran Bretagna. In questi Paesi, tuttavia, lievitano i costi di hardware e installazione
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