Ad Asus va riconosciuto il merito di aver avuto un fiuto eccezionale e di aver creato un nuovo mercato grazie al suo Eeepc, piccolo computer portatile grazie al quale si sono coniati i neologismi "netbook" e "sub notebook". Ormai di cosa si tratta lo sappiamo tutti: un notebook compatto, con uno schermo che può variare tra i 7 ed i 10 pollici, specifiche hardware modeste, ma dignitose ed una versatile possibilità di essere connesso alla rete via wireless lan, wired lan e così via. Gli altri produttori non sono stati a guardare ed hanno approfittato dell'uscita del processore a basso consumo Atom di Intel per proporre ognuna le proprie alternative, così abbiamo Acer, MSI ed altri produttori che sono scesi nel campo di battaglia, affrontando l'arena dei netbook con prodotti più o meno uguali l'uno all'altro. In questi giorni scende in campo anche Dell, con la propria gamma di netbook. La notizia però più strana sarà la seguente: Vi ricordate dello storico marchio Commodore? Bene l'azienda famosa negli anni '80 grazie al celebre "64" ed all'Amiga è successivamente sprofondata in un baratro per poi riciclarsi come produttore di PC di fascia alta con particolare cura nella scelta degli chassis, e che ormai copre un mercato decisamente di nicchia. Bene, grazie al mercato dei sub notebook, l'azienda tenta di riportare al successo lo storico marchio dell'informatica consumer. Ovviamente quelli di Commodore non stanno certo portando nulla di innovativo sul mercato di settore, non siamo nell'era del boom del silicio. Si tratta di una banale mossa commerciale, ma quelli come me che sono cresciuti con un Commodore 64 sulla scrivania, un pizzico di emozione ad immaginare il ritorno della mitica "C" sul mercato dell'informatica generale di sicuro l'avranno.
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