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Dell potrebbe chiudere le fabbriche USA



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Pubblicato da Doomboy l'08/09/2008 alle 08:54

Dell

 

Che non sia un buon momento per l'economia e la produzione negli USA è risaputo, ma quando la crisi comincia ad investire la new economy e con essa alcuni dei marchi famosi per il proprio boom repentino, anche chi di solito minimizza è costretto a rivedere le proprie analisi. In questo caso parliamo del gigante dell'informatica Dell che, secondo i ben informati, potrebbe presto decidere di chiudere o vendere i propri stabilimenti di assemblaggio PC presenti negli USA e spostare tutta la produzione dei propri PC desktop in asia, dove ovviamente i costi sono decisamente più contenuti che in suolo americano. Si parla di una possibilità che diventerebbe operativa entro i prossimi 18 mesi. Non sarebbe la prima volta che Dell sposta la sua produzione: lo ha già fatto con i notebook che già da tempo sono assemblati da Quanta, a Taiwan.




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Commenti:
helios
Nihili novum sub solis. Dalle guerre puniche ai nostri giorni. Come aveva spiegato sir Thomas Gresham, mercate e finanziere inglese del XVI secolo, la moneta cattiva scaccia quella buona. E la moneta (leggi costo del lavoro) in Estremo oriente è certamente più "cattiva" del dollaro. In altri termini in un mercato "libero", cioè naturale e dunque privo di interventi correttivi, il capitale accorre là dove è più remunerativo investire. In Europa il fenomeno è noto da tempo. Già negli anni Settanta il "signor Adidas" aveva trasferito la produzione delle famose scarpe da jogging dalla Francia alla Jugoslavia. Oggi è prassi comune delocalizzare la produzione trasferendola in Paesi dove il costo del lavoro è inferiore. Dove sta la sorpresa? Il fatto è che nessuno ha ancora trovato il rimedio a questo stato di cose. A meno che non si avanzi l'ipotesi di un intervento "manu militari" in senso neocolonialista. Ma questo sarebbe davvero un brutto rimedio.
P.S. Ho letto solo in seguito della decisione di AMD di procedere come Dell ad un'operazione di outsourcing in E. O. Mi stupisce solo che qualcuno si stupisca. Parafrasando il Bogart di Casablanca: " E' il mercato bambina, e tu non puoi farci nulla".
miguel
si ma alla fine negli stati uniti la gente non lavora, non ha soldi, non compra piu' portatili dell
se tutta la produzione va in asia, macchine, computers, piccoli gadget...cosa resta nel paese?
una serie di disoccupati
qua il mercato delle macchine, per dire, un sacco di produzione e' andata in asia (perche' il povero signor general motors non ha piu' soldi, certo), forse resta l'assemblaggio ma non ne sono sicuro, risultato: mercato dell'auto crollato, e non come da noi che comunque fiat continua ad alzare i prezzi, ma qua vendono macchine a prezzi stracciati, leasing incredibili
saro' semplice, ma secondo me il dazio sui pezzi importati e' l'unica soluzione, rendere un prodotto piu' conveniente da produrre in situ che non importarlo dall'estero
cippico
gia' ...e poi le varie crisi diplomatiche...dove le mettiamo?

anche io sarei d'accordo di aumentare i dazi...anzi...e x le aziende italiane che chiudono e vanno a produrre all'estero(sfruttando anche le persone)bloccherei i loro prodotti...almeno x l'italia...

cosi' almeno x quanto ci riguarda...si attaccano...

ciaooo a tutti
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