Solo pochi giorni fa Steve Jobs, CEO di Apple, si era schierato contro la pornografia ed aveva dichiarato che non ci sarebbe stata alcuna sezione dedicata a contenuti di questo genere all’interno di iTunes. Motivo per cui lo stesso Jobs suggeriva, a chi fosse interessato a materiale pornografico, di acquistare uno smartphone con Android, il sistema operativo proposto da Google. Parole a quanto pare inascoltate, visto che YouPorn e PinkVisualpad, due dei più importanti siti porno mondiali, hanno lanciato una versione ottimizzata per iPad del materiale per adulti (video e immagini) da loro proposto. Per bypassare l’assenza di Flash sull’iPad i tecnici di questi siti hanno infatti trasformato i contenuti in formato HTML 5. L’esternazione di Jobs era avvenuta nel corso di uno scambio di mail avvenuto con con Ryan Tate, un giornalista di Gwaker. Tutto è cominciato quando Tate ha inviato all’indirizzo privato di Jobs un’e-mail in cui contestava lo spot pubblicitario di Apple che definiva l'iPad "una rivoluzione". “Se Bob Dylan fosse giovane oggi – si può leggere nell'e-mail di Tate - cosa penserebbe della sua azienda?" Secondo Tate, il famoso cantautore statunitense non riuscirebbe ad associare la parola iPad ad una rivoluzione. La replica di Jobs non si è fatta attendere: “La libertà da programmi che rubano i dati personali della gente. Dai programmi che uccidono la durata delle batterie. Libertà dalla pornografia. Sì, libertà". Dopo poco più di mezz’ora Tate ha controbattuto così: “E per quanto riguarda il porno, io non voglio la libertà dalla pornografia. La pornografia va benissimo. E credo che mia moglie approverebbe". A questo Jobs ha subito risposto con "Dovrebbe stare attento alla pornografia, specialmente se lei ha bambini". La corrispondenza tra i due è proseguita poi ancora con altre e-mail con Jobs a sottolineare che Apple fa ciò che ritiene giusto per i suoi utenti e Tate a ribadire che l’azienda di Cupertino vuole imporre "una moralità sul porno, sui segreti industriali, sull'integrità tecnologica nel senso più deviato del termine".
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