Il famoso hacker GeoHot è tornato nei giorni scorsi agli onori della ribalta rilasciando nientemeno che la root key “METLDR” della PlayStation 3, vale a dire i codici di protezione originali, una sorta di firma digitale che concede i privilegi per l’esecuzione di codice sulla macchina. Questo significa che adoperando la root key è possibile avviare sulla console non solo software non ufficiale, ma anche file ISO di giochi pirata, il tutto senza ricorrere a modchip, jailkbreak o firmware modificati. GeoHot ha pubblicato sul Web la root key ed ha anche realizzato un’applicazione avviabile da pendrive che permette di aggirare le difese della console. La risposta di Sony, dopo alcuni giorni di silenzio, è arrivata: l'azienda giapponese promette di adottare quanto prima le dovute contromisure. Secondo quanto riportato dal sito Edge, Sony avrebbe dichiarato di essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro per risolverlo. La soluzione avverrà attraverso un “network update”, ossia un aggiornamento tramite Internet. Trattandosi però di un problema di sicurezza, non ha voluto aggiungere nessun altro dettaglio. L’ipotesi ritenuta più probabile è che l'azienda giapponese stia sviluppando un sistema in grado di riconoscere i firmware modificati, in modo da poter bannare gli utenti che li utilizzano. Secondo la comunità degli hacker, invece, Sony non avrebbe per le mani alcuna soluzione concreta, in quanto l’unico modo per eliminare il problema è quello di realizzare un nuovo hardware. Una modifica alla root key, infatti, potrebbe rendere incompatibile tutto il software originale rilasciato finora.
|