Come riportato ieri, sono tornate alla ribalta le voci di uno smartphone marchiato Facebook, progettazione e realizzazione sarebbero state affidate a RIM, unico vincolo: il sistema operativo sarà una versione Android modificata per avere i servizi del social-network al suo cuore. L'ispirazione ad un progetto del genere arriva dal Kindle Android di Amazon, che ha dimostrato come sia possibile realizzare un dispositivo (di successo) che graviti intorno ad una piattaforma di contenuti e che, soprattutto, non sia marchiato Apple. Uno smartphone di questo genere porterà gli utenti a fare alcuni compromessi nel modo in cui lo utilizzano: un dispositivo che effettua l'upload automatico delle foto scattate, magari inserendovi tag automatici e che, altrettanto autonomamente, condivida location ed altre informazioni nel proprio profilo Facebook, potrà risultare gradito ai più sfegatati fan del social-network di Zuckerberg, ma esiste il dubbio (legittimo) che molti utenti possano considerarlo un vero attacco alla propria privacy. Naturalmente le funzioni Facebook saranno disattivabili a richiesta, si spera, non costringendo l'utente a cercare le impostazioni per la privacy all'interno di menu annidati. Ma che senso avrebbe disattivare le funzioni su cui questo smartphone basa la sua differenziazione dalla massa di dispositivi Android? In fondo, le stesse funzioni di geo-tagging e condivisione dati sono offerte da un qualunque altro smartphone Android con app Facebook installata.
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