Un terremoto si è abbattuto oggi su Kazaa e le società che con questo modello hanno impostato il loro business: Sharman e Altnet. Secondo i documenti prodotti oggi nel processo che vede i responsabili della Rete P2P imputati di violazione delle leggi sul copyright, il Kazaagate, sembra che Sharman e Altnet abbiano da sempre monitorato e registrato ogni singolo download e ricerca. Alla base del funzionamento di Kazaa infatti è esistito un complicato meccanismo per fornire c.d. "sponsored files". Secondo le preoccupate confidenze dello sviluppatore estone, non si va lontano a definire questo sistema "al pari di uno spyware". Proprio per promuovere i files sponsorizzati, sembra che fosse stato messo appunto un complicato monitoraggio della Rete che riguardava alcuni files di importanza commerciale strategica (Gold files). La tesi dei detrattori di Kazaa assume che, se tecnicamente è stato possibile fare ciò anche solo per i Gold files, è evidente che era possibile controllare tutti i files, e dunque controllare i modi leciti ed illeciti con i quali gli utenti utilizzavano la rete di Kazaa. Per la verità quanto è emerso stamani dagli atti del processo in corso contro Kazaa, supera la questione strettamente legale, per essere possibile foriera di timori e paure per ogni singolo utente. Infatti, come dichiarato da Anthony Rose, CTO Altnet, nel mondo P2P questo monitoraggio non era mai esistito prima e gli utenti hanno potuto godere di grande privacy. Con l'avvento di questo sistema di tracciamento l'ip può essere registrato e ciò significa che la RIAA potrebbe raccogliere gli indirizzi ip di chiunque abbia cercato o scaricato qualche file!. Garth Montgomery, giornalista di APC Magazine ed inviato presso la Corte Federale australiana, non ha avuto timore di definire i documenti emersi stamani come i più esplosivi del processo. Infatti è evidente che quanto appurato fa crollare la tesi difensiva che tentava distinquere l'organizzazione commerciale dalla infrastruttura tecnica: per la verità dopo oggi non è più possibile negare che il controllo che le società controllavano sulla rete era completo. Essi non potevano non sapere...
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