Ci sono cose in Rete che cominciano come uno scherzo e si trascinano poi drammaticamente per mesi, talvolta per anni. E' il caso delle famigerate catene, interminabili susseguirsi di email che cominciano con l'immancabile 'si prega diffondere il più possibile' e che qualcuno inevitabilmente diffonde, convinto di aiutare la bambina malata di cancro, lo sventurato in cerca di trapianto, il moribondo collezionista che vuole morire sepolto nei francobolli e così via. A volte sembrano verosimili, e il cascarci ha un non so che di scusabile. Altre volte invece si tratta di vere e proprie panzane, ma nondimeno molti ci cascano ugualmente.
E' il caso di un tizio che alcuni giorni fa negli Stati Uniti ha pubblicato sul proprio sito satirico, diffondendolo poi alle migliaia di iscritti alla sua newsletter, un messaggio in cui si afferma che il file AOL.EXE è un pericoloso virus da cancellare al più presto. Sottile ironia per colpire il gigantesco provider americano America On Line, ma molti lo hanno preso sul serio e si sono affrettati a rimuovere il file, non diversamente da quanto è successo di recente con sulfnbk.exe. Con una differenza: rimosso AOL.EXE non sono più riusciti ad accedere a Internet. Se mi è permessa la battuta, auguriamoci che nessuno dica loro come risolvere il problema.
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