Ho ricevuto oggi una email firmata da Steve Gibson. Il noto consulente americano di sicurezza informatica riassume in poche righe le vicende che hanno recentemente riguardato il suo sito grc.com, attaccato da quelli che egli definiva ragazzini di quattordici anni, i quali sono stati tuttavia in grado di ridurlo in ginocchio. Come forse ricorderete, in una clamorosa lettera aperta agli hackers, Gibson supplicava i mocciosi di interrompere le ostilità, dichiarandosi incondizionatamente battuto. Aprendo una feroce polemica nei confronti di Microsoft, il guru della sicurezza ha accusato il nuovo sistema operativo Windows XP di rappresentare un grave pericolo per la sicurezza in Rete, a causa di nuove ed eccessivamente potenti funzionalità implementate dalla casa di Redmond.
Ci siamo già occupati nelle scorse settimane di tenere il filo delle discutibili dichiarazioni di Gibson, alle quali i tecnici di Microsoft hanno replicato punto per punto, negando che Windows XP possa rappresentare un facile strumento per diffondere e potenziare quegli stessi attacchi distributed denial of service che hanno piegato le difese di grc.com. Ripresa da una serie di autorevoli voci specialistiche, la polemica sta intaccando il prestigio di Steve Gibson, fino a questo momento ascoltatissimo e venerato come uno dei massimi esperti del settore. Significativo, a questo proposito, il caustico commento di The Register, dove Thomas C. Greene scrive lapidariamente: "Ha davvero bisogno di una vacanza".
Intanto, Gibson annuncia che grc.com cambia piattaforma server, abbandonando Windows 2000 per trasferire baracca e burattini su Unix. Non è dato sapere se questo preoccuperà minimamente gli hackers, tuttavia si registra già un primo effetto tangibile del trasloco: l'accesso al sito è ora di una lentezza esasperante. Di bene in meglio, Steve.
Leggi l'articolo di The Register (inglese)
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