La tutela dei nostri dati personali è a rischio: parlamentari di entrambi gli schieramenti starebbero infatti cercando di svuotare la legge che protegge la riservatezza. Come? Con semplici emendamenti al ddl Bersani sulle liberalizzazioni. A denunciarlo sono Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti e Arturo Di Corinto, che giovedì scorso hanno lanciato un appello.
È in corso al Senato - spiegano i promotori dell'appello, un nuovo tentativo di svuotare la legge sulla protezione dei dati personali, a danno dei cittadini e dei lavoratori e a favore delle imprese. In seguito alle pressioni di forti organizzazioni imprenditoriali, alcuni parlamentari di entrambe gli schieramenti hanno infatti proposto che tutte le imprese siano esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali. Prima dell'estate la Camera aveva già introdotto questo esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti". Secondo la legge, ciascun titolare del trattamento dei dati personali ha l'obbligo di adottare tutte le misure di sicurezza idonee a ridurre al minimo i rischi di distruzione o perdita dei dati o di accesso non autorizzato. Non solo: è anche esposto a responsabilità per risarcimento del danno, se non riesce a provare di avere adottato tutte le misure idonee a evitarlo. Non è tutto: gli stessi emendamenti prevedono l'eliminazione delle tutele per le persone giuridiche, gli enti e le associazioni.
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