Microsoft ha annunciato che sta tagliando i tempi di memorizzazione dati degli indirizzi IP di utenti utilizzati da Bing durante le ricerche web degli utenti da 18 a sei mesi, nel tentativo di migliorare la propria gestione della privacy. Per contro, il rivale di sempre Google, ha già tagliato i tempi di immagazinamento dei dati riducendoli a nove mesi sin dal 18 agosto 2008.
Tuttavia, i dirigenti Microsoft hanno affermato che la loro iniziativa va ben oltre a quanto fatto da Google , poiché Microsoft eliminerà tutti quei dati riguardanti gli IP (Internet Protocol) della navigazione degli utenti dopo soli sei mesi, mentre Google conserva da sempre parte dell'indirizzo anche dopo essersi auto-imposto un gap di soli nove mesi.
A Microsoft ci vorranno tra i 12 ei 18 mesi per introdurre in pieno la nuova policy di salvataggio dati, a quanto si legge nel loro blog.
Entrambe le aziende stanno infatti rispondendo alle pressioni da parte della Comunità Europea riguardo il salvataggio dei dati ufficiali, preoccupati per le implicazioni sulla privacy che tali dati possono contenere.
L'Unione europea, ha chiesto alle società che si occupano di motori di ricerca di ridurre il tempo di conservazione dati, entro la fine di questo mese , vista la nuova legge approvata dal consiglio Europeo.
Per mezzo di un mero indirizzo IP non è certamente possibile identificare la persona seduta al computer o che sta accedendo alla rete tramite telefono cellulare, ma fissa in modo definitivo quantomeno la location del computer o del telefono cellulare in uso, e se incrociato con i dai riguardanti l'hardware, ed i cookies può identificare con una certa precisione una singola persona.
Microsoft e Google sostengono che quanti meno sono i dati saranno in possesso dei motori di ricerca, tanto meglio questi potranno rispondere alle esigenze (eventualmente anche per atti criminali) riguardanti il singolo utente o la singola connessione. Sottolineano inoltre che avendo meno dati è più facile mantenere alto il livello di sicurezza e quindi combattere contro la frodi Internet e le tonnellate di spam che da qualche anno ci assillano.
Tuttavia Brendon Lynch, direttore di Microsoft che si occupa della politica sulla privacy, ha detto che la funzionalità di ricerca Bing non sarà compromessa dalla riduzione dei tempi di conservazione dati a soli sei mesi.
"La qualità della ricerca non sarà ridotta, ma la privacy sarà rafforzata", è quanto ha affermato.
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