Da ora in poi si cambia policy. Ecco quanto deciso da Mozilla relativamente alla modalità Private Browsing. Molti browser, Firefox compreso, integrano funzionalità di navigazione anonima, ma non tengono conto che l’utilizzo di determinate estensioni può comunque mettere seriamente in pericolo la privacy dell'utente. A sollevare il problema è stato Ehsan Akhgari, autore della funzione Private Browsing Mode (PBM) di Firefox, il quale ha sottolineato che il browser non è in grado di riconoscere le estensioni che rispettano questa funzione da quelle che invece continuano a funzionare come se essa non esistesse. Succede pertanto che alcuni add-on potrebbero comunque salvare sul disco rigido dati sensibili (URL visitati, bookmarks, ecc.) anche se è stata abilitata la navigazione anomina, il tutto senza che Firefox segnali l’anomalia all’utente. La proposta di Akhagari, condivisa anche dai coordinatori di addons.mozilla.org (AMO), è quella che le estensioni che registrano informazioni sensibili devono supportare PBM e quindi evitare di registrarle quando la navigazione anonima è in esecuzione. La nuova regola, che dovrebbe entrare in vigore già da fine marzo, sarà applicata a tutte le nuove estensioni, mentre agli autori di quelle già esistenti Mozilla concederà due mesi tempo per adeguarsi, pena l’esclusione da AMO.
|