Secondo una recente indagine effettuata da Avast, circa il 74% dei rootkit colpisce sistemi basati su Windows XP, contro un 17% di macchine con Windows Vista e solo un 12% di computer dotati di Windows 7. Il problema, rileva Avast, è da imputare anche all’elevato numero di versioni piratate del sistema operativo in circolazione. Succede infatti che gli utenti che possiedono queste copie di Windows XP piratato nella maggior parte dei casi non sono in grado di applicare gli aggiornamenti che richiedono di superare il controllo di autenticità. I sistemi operativi più recenti, come Windows Vista e Windows 7, pur non essendo completamente immuni ai rootkit, si dimostrano senza dubbio più resistenti agli attacchi, grazie anche alle varie tecnologie di sicurezza introdotte, come l’UAC e la firma digitale dei driver. Circa il 62% delle infezioni da rootkit coinvolgono l’MBR (Master Boot Record) del disco fisso, mentre interessano i driver delle periferiche solo nel 27% dei casi.
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