La maggior parte dei sistemi di sicurezza utilizzati oggi per l'accesso al Web prevede l'utilizzo di password, ma queste hanno un difetto innato, possono essere intercettate tramite tecniche di phishing o altro. Intel ha perciò deciso di realizzare un algoritmo di sicurezza che prevedesse un ulteriore livello, i chipset della casa di Santa Clara sono quindi in grado di comunicare, al servizio Web cui si sta accedendo, il proprio identificativo hardware, in modo che il sito sappia che ad un determinato utente, con una determinata password, corrisponda un altrettanto determinato hardware. La Identity Protection Technology della casa di Santa Clara ha esordito la scorsa estate sui chipset forniti ad HP, Lenovo, Intel ed altri produttori, potendo oggi essere utilizzata come sistema di accesso per tutti i siti che la supportano. Il suo funzionamento prevede che, la prima volta che si effettua il login, scegliendo il doppio livello di sicurezza, un numero unico è assegnato al PC con cui ci si sta autenticando al servizio. Per i login successivi un algoritmo integrato nel chipset genera un identificativo a sei cifre che cambia ogni 30 secondi e che viene convalidato dal sito cui si accede. Le statistiche indicano che, negli ultimi anni, il numero di attacchi ad account email e social network è aumentato esponenzialmente, di solito partendo da questi account i malintenzionati sono in grado di recuperare dati sensibili da utilizzare per operazioni reali. La tecnologia di Intel è un valido aiuto per la difesa della sicurezza personale, c'è soltanto da augurarsi che renda possibile aggiornare il proprio hardware anche dopo il primo utilizzo.
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