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YOUTUBE e il crocifisso bruciato



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Pubblicato da Flying Luka il 23/04/2009 alle 13:53

IL VIDEO SU YOUTUBE - Il 25 febbraio scorso le immagini della bravata comparvero su YouTube e dal giorno successivo i militari rhodensi, in pieno raccordo con il preside ed il corpo docenti dell’istituto scolastico, hanno avviato le indagini per individuare i responsabili. «Un’attività non facile, soprattutto a causa dell’iniziale ritrosia degli studenti a collaborare, ma dopo alcune settimane di verifiche e interrogatori, in alcuni casi condotti con l’ausilio dal dirigente scolastico, siamo riusciti a chiarire dinamica e movente del brutto gesto» spiegano i carabinieri, aggiungendo che il fatto si è verificato il 29 febbraio 2008 all’interno della classe 2 D, «durante la pausa e una momentanea assenza dell’insegnante».

I carabinieri della Stazione di Rho hanno individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Milano per vilipendio della religione di Stato e danneggiamento sette studenti rhodensi di 16 e 17 anni accusati di aver dato fuoco a un crocefisso e danneggiato gli arredi di un’aula dell’Itis «Cannizzaro» di Rho, in provincia di Milano. Le denunce sono state anticipate dai provvedimenti di sospensione adottati dal preside della scuola, «sanzioni che per molti dei protagonisti pregiudicheranno il superamento dell’anno scolastico».

I GENITORI SDRAMMATIZZANO - Secondo quanto ricostruito dai militari, i sette ragazzi, tutti figli di cosiddette «famiglie perbene», avevano staccato il crocefisso dal muro e dopo aver spruzzato con un vaporizzatore del liquido infiammabile (probabilmente un profumo) avevano creato l’effetto fiammata, riprendendo il tutto con i telefonini. «In realtà, il crocefisso non veniva danneggiato, tanto che l’insegnante, al suo rientro, lo aveva trovato regolarmente appeso al muro, non notando nulla di strano» continuano gli investigatori, sottolineando che «a ciò si era poi aggiunto il danneggiamento di alcune sedie, peraltro già rotte e pronte per essere rottamate». I genitori sono stati pronti a sdrammatizzare e giustificare: «Rischiano il carcere, dobbiamo risarcire dei danni? No? E allora dov’è il problema?».


Video YouTube


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Commenti:
Davide71
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Inviato da WT Staff
I genitori sono stati pronti a sdrammatizzare e giustificare: «Rischiano il carcere, dobbiamo risarcire dei danni? No? E allora dov'è il problema?».


Che inizino ad alzare le mani sui propri figli al più presto, ecco dove sta il problema. Per fargli capire che alcune cose non si fanno, anche se Gesù Cristo esista o meno, per rispetto a questo culto, una cosa del genere non farsi. Una bravata sicuramente!! Qualche giorno di doposcuola in più, per ripetere qualche lezione di religione, come punizione potrebbe andar più che bene, così giusto per non fargliela passare liscia.

byezzz

ps= non VA MAI fatta passare liscia una questione del genere, altrimenti il ragazzo/a potrà far di peggio e crescere senza valori, valori che già i genitori stanno perdendo......
andrea2054
Quota :
Inviato da Davide71
Per fargli capire che alcune cose non si fanno, anche se Gesù Cristo esista o meno, per rispetto a questo culto, una cosa del genere non farsi. Una bravata sicuramente!! Qualche giorno di doposcuola in più, per ripetere qualche lezione di religione, come punizione potrebbe andar più che bene, così giusto per non fargliela passare liscia.


Cioè secondo te se avessero soltanto danneggiato gli arredi scolastici sarebbe stato tutto a posto?
In questa vicenda va deplorata e condannata l'idiozia ed il vandalismo dei ragazzi e l'insostenibile leggerezza dei genitori. Il fatto che sia stato coinvolto anche un simbolo religioso è un dettaglio.
Ci vogliono lezioni di educazione civica (oltre che qualche sano ceffone), altro che lezioni di religione!
Boca
Avevo dieci anni e per non essere da meno rispetto ai "migliori" rubai alla UPIM.
Ovviamente qualcuno mi trovò l'oggetto in tasca.
Mio padre mi chiamò in disparte, mi fece vedere l'oggetto, non ascoltò nulla di quanto potessi ribattere.
Mi disse solo "devo punirti" e in un silenzio assoluto si tolse la cinghia dei pantaloni e mi fece fare il giro della casa a cinghiate sulle gambe nude.
Poi mi disse "vai dalla mamma per gli impacchi". Così feci e trovai mia madre bianca come uno straccio che riuscì a diventare ancora più pallida alla vista delle mie gambe (viola e triplicate in diametro).
Anche lei comunque nel silenzio più totale mi fece degli impacchi. Alla fine disse solo "tuo padre ha fatto bene". Il silenzio di tutti e due mi terrorizzò.
Ci misi qualche anno per capire quanto la cosa era veramente costata a loro due.
Adesso se penso all'amore dei miei genitori mi viene in mente quell'episodio.
Ovviamente non ho mai più rubato.
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