Secondo un studio effettuato dal Pew Research Center in collaborazione con l'Università del Michigan i giovani americani non riescono a fare a meno degli SMS. Un ragazzo su tre dell’età compresa tra i 12 e i 17 anni invia circa 100 SMS al giorno. A detta degli esperti si tratta di un fenomeno sociale ormai inarrestabile e per certi versi preoccupante. Il primo messaggino fu inviato per la prima volta nel 1992 ed è stato subito un successo planetario per questa forma di comunicazione che utilizza solo 160 caratteri. Che l’SMS abbia creato dipendenza nei giovani americani lo si intuisce anche dal fatto possiedono tutti un cellulare e quattro su cinque dormono con il telefonino accanto al letto. Inoltre, se gli adulti inviano invece al massimo 10 SMS al giorno, le teenager statunitensi arrivano a spedirne anche 3.000 al mese, con conseguenti rischi per la salute delle articolazioni delle mani e dei polsi e la possibilità di sviluppare, nei casi estremi, la sindrome del tunnel carpale. C'è da dire poi che non solo inviare messaggi può creare dipendenza, ma anche riceverli, per il fatto stesso di dover tenere il cellulare sempre accesso e sotto buona copertura di rete per essere sempre raggiungibili. Se da un lato gli SMS hanno anche modificato il nostro modo di parlare (la disponibilità limitata di caratteri per ogni messaggio ha costretto all’americanizzazione del linguaggio e all’uso ripetuto di abbreviazioni) da non sottovalutare sono anche i comportamenti pericolosi, fuori luogo o inconsueti chi invia o riceve messaggi col proprio cellulare: il 77% di chi ha sviluppato dipendenza dagli SMS li digita mentre è alla guida, il 37% durante la seduta di laurea, il 18% durante il matrimonio e l’11% addirittura mentre fa sesso.
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