Molte delle cabine telefoniche pubbliche che siamo abituati a vedere in giro per le strade e le piazze delle nostre città presto spariranno. Non saranno invece rimosse quelle presenti nelle scuole, negli ospedali e nelle caserme. La diffusione sempre più capillare dei cellulari ha infatti reso pressoché superflue la maggior parte delle cabine telefoniche. In poche parole, ormai non le usa più quasi nessuno. Secondo alcuni dati diffusi da Telecom Italia, l’utilizzo delle cabine telefoniche si è ridotto del 90%, sia come numero di conversazioni sia come numero di minuti passati mediamente a parlare al telefono. Una prima consistente riduzione delle cabine è già avvenuta negli ultimi dieci anni, in cui si è passati dalle 300.000 unità nel 2000 alle 130.000 di oggi. L’autorizzazione alla rimozione dei telefoni pubblici in eccesso è stata concessa a Telecom Italia dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) tramite un’apposita delibera. Succede così che in questi giorni nelle città italiane è possibile trovare affisso su queste cabine un cartello rosso che indica che la cabina sarà rimossa a partire dal giorno indicato. Ma non tutto è perduto. I sostenitori di telefoni pubblici possono inviare, entro 30 giorni dall’affissione del cartello di rimozione su una cabina telefonica, un'email all’indirizzo cabinatelefonica@agcom.it per richiedere che quel telefono pubblico rimanga attivo, specificando i propri dati, un recapito, l’indirizzo della cabina e le motivazioni per cui viene inoltrata la richiesta. L’AGCOM provvederà poi a far arrivare tali dati a Telecom per indicare le cabine da “salvare”. Le prime rimozioni, ad ogni modo, sono fissate per il prossimo 20 giugno.
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