Un tempo era abbastanza comune andare in giro con uno o più dischetti in borsa o nella tasca della giacca per potarsi dietro dati importanti come relazioni, tesine, software, foto e quant’altro. Il floppy è stato per tutti gli Anni ‘80 e ‘90 il principale strumento utilizzato dagli utenti di PC, Apple II, Macintosh, Amiga e altre piattaforme per scambiare file come documenti di testo, programmi, giochi, immagini, sfondi, ecc. Quando il contenuto da trasportare superava la limitata (ma considerevole per quei tempi) capacità di memorizzazione di 1,44 MB si ricorreva a opportune operazioni di compressione e splitting su più supporti. Con l’avvento di CD, DVD e pendrive il floppy è divenuto sempre meno utilizzato tanto da fare decidere a Sony di interrompere dal 2011 la vendita dei floppy disk da 3,5 pollici in Giappone. La motivazione addotta è che i dischetti hanno ormai una capacità di memorizzazione insufficiente per salvare di essi file diffusissimi come brani musicali MP3 o immagini ad alta risoluzione. Ad andare completamente nella direzione opposta è invece Verbatim, uno dei maggiori produttori mondiali di floppy, che ha deciso di continuare a produrre e distribuire dischetti in tutto il Mondo. Secondo Verbatim, che ha venduto in Europa oltre 50 milioni di floppy nel 2009 (solo l’8,2% in Italia), i drive e i floppy disk sono ancora molto diffusi ed usati negli uffici pubblici e privati, dal momento che continuano ad essere un mezzo pratico ed economico per memorizzare piccole quantità di dati. La domanda, inoltre, al momento appare stabile, onde per cui Verbatim ritiene che non ci sono motivi per sospendere la produzione e la vendita dei floppy disk.
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