MILANO - Al signor Fabrizio Lucatello, che in CartaSi promuove l’uso delle carte di credito, ne hanno clonate due. Nel 2003, durante una trasferta di lavoro a Milano, ha portato fuori a cena un ospite in un ristorante del centro. Al momento del conto ha consegnato al «gentilissimo» cameriere due carte, la sua personale e quella aziendale. Il mattino dopo si è accorto che la tessera aziendale aveva sforato il tetto massimo. Un paio d’ore più tardi dall’ufficio gli hanno comunicato che anche il credito di quella personale era stato esaurito. Facile risalire all’unico momento in cui le due carte erano state usate insieme. Il cameriere è stato subito denunciato: nel suo armadietto i poliziotti hanno trovato uno skimmer, l’apparecchio che clona le bande magnetiche. La Banca d’Italia dichiara che nel 2004 sono state revocate, smarrite o rubate 4,2 milioni di carte. La centrale di allarme interbancaria ha ricevuto 72.230 segnalazioni di uso improprio del pagamento con carta, il 28,7% in più rispetto all’anno precedente. LE BANCHE - L’Associazione bancaria italiana minimizza: a fronte di 50 milioni di carte in circolazione (metà sono bancomat), dall’inizio dell’anno sono state registrate 266 mila operazioni fraudolente. Sotto la media europea, assicurano all’Abi. Ma non è dello stesso avviso il Sistema antifrode del Crif, la maggior banca dati privata sui finanziamenti richiesti ed erogati. Ecco il resoconto: nel 2004 i tentativi di frode con carte di credito sono aumentati del 16% rispetto al 2003, quando si era registrato un ?13 per cento. Come fare se ci si rende conto che mille dei propri sudati euro sono stati spesi in un centro commerciale londinese (e magari non si è mai stati a Londra)? «Non tutto è perduto», tranquillizza l’avvocato Gianluca Di Ascenzo, direttore dell’Ufficio legale nazionale Codacons. Quei soldi si possono recuperare. «Gli istituti di credito sono assicurati. È indispensabile fare la denuncia. Le cose si complicano un po’ quando abbiamo a che fare con consumatori che vivono a Roma, hanno il conto in una banca di Milano e gli acquisti vengono scoperti a Pescara: le procure coinvolte sono tre». Di Ascenzo va avanti: «L’esperienza ci dimostra che in alcuni casi è il commesso o il dipendente infedele ad abusare della fiducia del suo titolare e a clonare la carta con uno skimmer. Per poi rivendere i dati ad altri, che fanno le spese all’estero. Si tratta di vere e proprie bande criminali». GLI AVVISI CON GLI SMS - Molte banche ora permettono ai propri clienti di ricevere sul telefonino un sms immediatamente dopo ogni acquisto fatto con carta di credito. Questo facilita le cose, anche se è soltanto un palliativo. I truffatori sono ingegnosi e spesso, il modo più facile per evitarli, è quello di non lasciar loro alcun margine di azione. Internet, per esempio. Nei primi mesi del 2005 i tentativi di truffa attraverso i messaggi di posta elettronica sono stati almeno 9 milioni, con un giro di affari di oltre 4 milioni di euro e 500 mila italiani coinvolti. Si chiama phishing : i cyber-malintenzionati mandano alla potenziale vittima un’email nella quale riproducono grafica e logo dell’istituto preso di mira e chiedono di aggiornare o inserire di nuovo i propri dati personali. Meglio riadattare i vecchi buoni adagi: mai accettare «email» dagli sconosciuti.
Fonte
|