Quando gli effetti anti-privacy del Patriot Act su suolo europeo sono stati resi pubblici da Microsoft e Google, il Commissario Europeo Viviane Reding aveva annunciato una nuova legge che tutelasse i dati dei cittadini dell'Unione, la promessa sembra mantenuta perchè la legge sta per essere dibattuta e presto società come Facebook, Twitter e Google+ saranno obbligate a cancellare totalmente i dati se un utente lo richiede. La direttiva sarà approvata nel prossimo Consiglio Europeo, dopodiché toccherà agli stati membri recepirla e tradurla in legge effettiva sul territorio. A tal proposito è intervenuto il Ministro della Cultura britannico, il quale ha palesato alcuni problemi pratici cui questa legge va incontro: "Dobbiamo essere chiari sulle implicazioni pratiche delle leggi. Ad esempio ora stiamo rinforzando il diritto di essere dimenticati, ma quanto potrà essere effettivo questo diritto, finchè i dati possono essere copiati e trasferiti all'altro capo del mondo in pochi istanti? Nessun governo potrà mai garantire che le foto postate e che in seguito si desidera cancellare, vengano effettivamente cancellate da tutti coloro che le hanno copiate."
Il problema sollevato dal ministro britannico è reale, in effetti una foto condivisa su Facebook può essere scaricata da ogni utente che può visualizzarla, altrettanto vale per i dati del profilo. Dunque, se anche Facebook, su richiesta, cancellasse definitivamente quella foto o quei dati, nessuno potrebbe assicurarci che altri non abbiano ancora quei dati sul proprio PC. La nuova legge, quindi, è sicuramente un passo in avanti per il rinforzo della sicurezza online dei cittadini europei, ma non bisogna dimenticare che la propria privacy è, in prima istanza, direttamente dipendente dai comportamenti che si tengono sul Web. Ognuno dovrebbe prendere coscienza delle conseguenze che condividere dati implica e, solo in ultima istanza, far affidamento sulle leggi europee per rimediare ad errori che difficilmente possono essere cancellati.
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